Pochi giorni fa l’addio a Jake La Motta, il leggendario campione di Boxe, cosiddetto “Toro Scatenato”, ci ha lasciati all’età di 96 anni.

La Motta, il cui padre era nato a Messina, divenne un simbolo di riscatto sociale fra gli italo-americani poveri del Bronx, firmando grandi imprese sportive e diventando il Re dei pesi medi.

Nella carriera di La Motta ci sono incontri mitici: il doppio confronto con Ray Sugar Robinson: sconfitto il 22 ottobre del 1942 a New York, vincente il 5 febbraio dell’anno dopo a Detroit. Poi gli incontri con il croato Fritzie Zivic e il match per il titolo con Marcel Cerdan. Era il 16 giugno del 1949 a Detroit e, a sorpresa, vinse contro il francese amato dalla cantante Edith Piaf. Toccò a Tiberio Mitri sfidarlo e perdere e ancora una volta a Ray Sugar Robinson, nel 1952, togliergli il titolo di campione dei pesi medi nel match sanguinario che venne chiamato “il massacro di San Valentino”.

I suoi risultati sul ring si sono intrecciati con la storica testimonianza davanti al Comitato parlamentare del Senato accademico, dove con grande pentimento e senso di responsabilità ammise l’influenza della malavita nella boxe. La Motta ha coniugato sempre il coraggio delle sue azioni al rischio di rovinarsi la reputazione. Dopo il suo ritiro, divenne attore di palcoscenico e la sua vita movimentata ispirò il film “Toro scatenato”, diretto da Martin Scorsese e interpretato da Robert De Niro.